2020/09/18
Tutti i numeri di un disastro
(da "La Nuova Bussola Quotidiana")
L’unità d’Italia è stata realizzata dai Savoia in nome della monarchia costituzionale e dello stato liberale. E’ successo l’esatto contrario: sono stati violati tutti i principali articoli dello Statuto, a cominciare dal primo che definisce la chiesa apostolica, cattolica, romana, unica religione di stato: sono stati soppressi tutti gli ordini religiosi: a 57.492 persone è stata negata la possibilità di vivere come liberamente avevano scelto di fare; sono stati derubati tutti i beni degli ordini religiosi (chiese, conventi, terreni, compresi archivi, biblioteche, oggetti d’arte e di culto, paramenti); al momento dell’unificazione più di cento diocesi sono state lasciate senza vescovo; non c’è stata nessuna libertà di istruzione; non c’è stata nessuna libertà di stampa (è stata persino proibita la pubblicazione delle encicliche del papa); è stato infranto il principio della inviolabilità della proprietà privata; in nome dell’ordine morale che aveva visto la luce i preti sono stati obbligati a cantare il Te Deum e a dare i sacramenti agli scomunicati liberali. Chi non ha ubbidito è incorso in multe pesanti ed è stato condannato a 2 o 3 anni di carcere (questo stabiliva il codice di diritto penale approvato nel 1859 nell’imminenza dell’invasione); qualche anno dopo l’unificazione sono state soppresse anche le 24.000 opere pie.
Conseguenze per giustificare la violenza contro lo stato pontificio e il Regno delle Due Sicilie è stata imposta una storiografia radicalmente falsa; è trionfato l’odio per la religione cattolica; è trionfato il disprezzo per la nostra storia e per la nostra identità (tuttora imperante); l’1% circa della popolazione di fede liberale ha realizzato un bottino ingente alle spalle dei beni della Chiesa, cioè di tutta la popolazione; enorme è stata la distruzione del patrimonio artistico e culturale; il bilancio dello stato è risultato fuori controllo (all’opposto delle abitudini virtuose degli stati preesistenti); è stata imposta una tassazione elevatissima per l’epoca; c’è stato l’impoverimento delle fasce più povere della popolazione; all’Italia liberale è spettato il primato della popolazione carceraria: 72.450 detenuti (il rapporto carceratiabitanti è di 138 ogni 100.000 persone in Francia, di 107 in Inghilterra, di 63 in Belgio, di 270 in Italia); è stata realizzata una grande concentrazione della proprietà fondiaria che è aumentata del 20% nei primi venti anni dopo l’unificazione; per la prima volta nella sua storia l’Italia è stata ridotta a colonia (economica, culturale, religiosa); per la prima volta nella sua storia il popolo italiano è stato costretto ad un’emigrazione di massa.
di Angela Pellicciari