2021/05/03
Alla fine arrivò Draghi
A volte mi capita di mettere in fila, come per caso, fatti diversi. Oggi mi è venuto in mente di buttare giù le mie libere associazioni.
Ettore Bernabei, certamente uno degli uomini più influenti della prima repubblica, uomo di grandi confidenze ed amicizie, a proposito di terrorismo diceva, e scriveva, spiegando come mai da noi fosse durato un tempo interminabile (negli altri stati il terrorismo si era abbastanza rapidamente concluso), che a tenerlo in vita tanto a lungo erano stati gli interessi delle nazioni nostre concorrenti.
Da parte mia aggiungo (non ricordo se Bernabei anche di questo parlasse) come davvero stravagante fosse la generosa ospitalità offerta dal presidente francese, il socialista Mitterrand, ai nostri terroristi. La cosiddetta “dottrina Mitterrand”: non si potevano rimandare in patria persone che avrebbero subito il giudizio di una magistratura condizionata da tendenze filofasciste.
Saltiamo un po’ di anni e arriviamo a Berlusconi. Personaggio ingombrate. Anche dal punto di vista della politica estera. A Pratica di Mare era addirittura riuscito a mettere d’accordo Bush e Putin. E infatti, lo stesso giorno del memorabile incontro, gli era arrivato un provvidenziale avviso di garanzia. Per non dire degli accordi estremamente favorevoli all’Italia che era riuscito a strappare a Geddafi, non senza aver prima, giustamente, domandato perdono per le violenze italiane in Libia. Passa qualche tempo e di Berlusconi non se ne può più: fa troppa fatica a piegarsi alle ragionevoli proposte che gli vengono suggerite.
E così, in un duetto vergognoso, il presidente francese Nicolas Sarkozy, uomo di destra questa volta, ma sempre francese, in conferenza stampa si mette a irridere il presidente Berlusconi rivolgendo un sorriso ammiccante e sornione alla cancelliera Merkel che, con più garbo, ma comunque al sorriso risponde. E’ il preludio del vergognoso attacco alla Libia (dove i nostri interessi erano davvero cospicui). Attacco, si ricorderà, caldeggiato dallo stesso presidente Napolitano in nome delle “grida di dolore” che si sarebbero levate dal popolo libico contro Gheddafi. Napolitano ha fatto mostra di credere alla propaganda della televisione Al-Jazira. C’è di più. Per caldeggiare l’intervento dell’Italia a fianco del duo franco-inglese in Libia, il presidente Napolitano ha usato le stesse parole che, qualcosa più di 150 anni fa’, il re di Sardegna Vittorio Emanuele II, ha utilizzato per giustificare la propria invasione del regno retto dal cugino Francesco II di Borbone. Difficile da credere, ma è così. Un presidente della repubblica che spera che anche l’Italia (che aveva tutto, ma proprio tutto, da perdere), si schieri a seguito delle potenze anglo-francesi che palesemente puntavano a scalzarci dalla Libia.
Poco tempo dopo Berlusconi era spinto fuori dai giochi, addirittura destituito dal senato, e noi italiani siamo stati liberati e sollevati dal professor Mario Monti e dalle sue illuminate politiche.
Adesso una notizia bomba: dopo decenni di latitanza, dopo decenni di fraterna ospitalità goduta in Francia, Macron decide che per i nostri terroristi, per i nostri omicidi, per i nostri delinquenti comuni (tali sono i terroristi), la vacanza francese è finita!!! Dopo tanto tempo, dopo tanti anni, quando i brigatisti ormai sono diventati nonni. Inevitabile chiedersi: cosa è successo? Azzardiamo una risposta: Mario Draghi?
di Angela Pellicciari