2015/03/07
Un nuovo modello di evangelizzazione
(da "La Nuova Bussola Quotidiana)
Compagna dell’odio a Roma scatenato da Lutero è l’idea di libertà: libertà nel senso di nessuna autorità religiosa, nessun magistero, nessun ordine come sacramento e quindi, così può sembrare, uguaglianza fra tutti i figli di Dio. Libertà e uguaglianza hanno comportato sì il libero esame della Bibbia, hanno comportato però anche il precipitare verso un dispotismo di tipo orientale che mai era stato di casa nell’Europa cristiana. E infatti per volontà di Lutero il principe è stato investito non solo dell’autorità temporale, che già aveva, ma anche di quella spirituale che mai i cristiani avevano accettato avesse, a costo di difendere con la vita l’autonomia del potere spirituale. La modernità che si è sviluppata a partire dall’idea di libertà e uguaglianza di luterana memoria, con tutto lo sviluppo filosofico che ne è derivato, passo dopo passo ha portato alla progettazione di un mondo che, in nome della libertà e dell’uguaglianza, ha costruito universi totalitari di disumana violenza. Dall’ossimoro del dispotismo illuminato, al terrore rivoluzionario in Francia e in Russia. L’uguaglianza e la libertà contro la Bibbia e contro Roma, cioè contro la verità, hanno portato ai nostri giorni alla “libertà” radicale dell’individuo, nel senso del suo totale abbandono da parte della famiglia che non c’è più e dei gruppi sociali che nei secoli passati lo hanno sostenuto –prima fra tutti la chiesa- e lo hanno lasciato solo nella sua disperata impotenza davanti allo stato e alla prassi totalitaria di eutanasia, aborto selettivo, eugenetica, adesso gender. Un povero essere disperato, non educato, non strutturato, la cui volontà non è stata mai esercitata, a disposizione dei grandi potentati economici ed ideologici che possono fare di lui alla lettera quello che vogliono. “Non è bene che l’uomo sia solo”: il progetto di Dio sull’uomo è diverso e la solitudine e l’abbandono non ne fanno parte. In tanta desolazione Dio è intervenuto e ha ispirato a Kiko e Carmen –gli iniziatori del Cammino neocatecumenale- la fondazione di piccole comunità in cui l’altro è Cristo. In cui gli uomini possono vivere, crescere, e morire confortati dalla carità dei fratelli. In cui i matrimoni possono mostrare al mondo la bellezza dell’amore cristiano indissolubile e aperto alla vita, ricco di figli e nipoti. A partire dalle comunità è nata una nuova forma di missio ad gentes. Un nuovo modello di evangelizzazione formato da comunità composte da quattro o cinque famiglie con tutti i figli che Dio ha loro regalato (normalmente tanti), un prete col suo socio (il Cammino non lascia i preti soli), alcune ragazze: questo piccolo gruppo di persone mette il proprio corpo a disposizione dell’implantatio ecclesiae in ogni parte del mondo, ovunque c’è un vescovo che ne fa richiesta. Lo fa con la sua semplice presenza mettendo in mostra la bellezza della carità cristiana. Facendo vedere che è possibile perdonarsi e volersi bene. Mostrando che, nonostante sia una valle di lacrime, la vita è un dono inestimabile e una grande benedizione.
La croce di Cristo vi accompagni in questa missione
Benedetto XVI e papa Francesco hanno già inviato 96 missio ad gentes composte da 487 famiglie con 2087 figli: di queste 58 sono andate in Europa (molte in Francia meridionale, un paese completamente secolarizzato, a parte i musulmani), 9 in America, 25 in Asia, 1 in Africa e 3 in Oceania. Ieri il Papa ha inviato altre 31missio formate da 250 famiglie con 600 figli: 16 andranno in Europa, 4 in America, 9 in Asia e 2 in Oceania. Kiko aveva chiesto al Papa, in quanto Pietro, di confermare l’invio dei missionari e Pietro non si è tirato indietro: “Lo faccio perché voglio farlo!”, ha scandito:“Il compito del Papa, il compito di Pietro, è quello di confermare i fratelli nella fede. Così anche voi avete voluto con questo gesto chiedere al Successore di Pietro di confermare la vostra chiamata, di sostenere la vostra missione, di benedire il vostro carisma. E io oggi confermo la vostra chiamata, sostengo la vostra missione e benedico il vostro carisma. lo voglio fare! Lo faccio non perché lui [indica Kiko] mi ha pagato, no! Lo faccio perché voglio farlo. Andrete in nome di Cristo in tutto il mondo a portare il suo Vangelo: Cristo vi preceda, Cristo vi accompagni e porti a compimento quella salvezza di cui siete portatori!”. Prima di affidare gli iniziatori del Cammino e tutti i fratelli “alla Santa Vergine Maria che ha ispirato il Cammino Neocatecumenale. Lei intercede per voi davanti al suo Figlio divino”, rivolgendosi a Kiko e Carmen ha detto: “Io dico sempre che il Cammino Neocatecumenale fa un grande bene nella Chiesa”. Conferma ed incoraggiamento migliore e più solenne le famiglieche mettono a disposizione la propria vita per l’annuncio del vangelo non potevanoricevere. Sono passati duemila anni ma la forza, la mitezza, il coraggio della fede non sono mai venuti meno. Come non è venuta meno la freschezza e la fedeltà del carisma di Pietro.
Il discorso del Santo Padre
Cari fratelli e sorelle,
buongiorno a tutti! E grazie, grazie tante vi saluto tutti cordialmente e prima di tutto vi voglio dire grazie per essere venuti a questo incontro ad incontrare il Papa. Il compito del Papa, il compito di Pietro, è quello di confermare i fratelli nella fede. Così anche voi avete voluto con questo gesto chiedere al Successore di Pietro di confermare la vostra chiamata, di sostenere la vostra missione, di benedire il vostro carisma. E io oggi confermo la vostra chiamata, sostengo la vostra missione e benedico il vostro carisma. lo voglio fare! Lo faccio non perché lui [indica Kiko] mi ha pagato, no! Lo faccio perché voglio farlo. Andrete in nome di Cristo in tutto il mondo a portare il suo Vangelo: Cristo vi preceda, Cristo vi accompagni e porti a compimento quella salvezza di cui siete portatori! Insieme con voi saluto tutti i Cardinali e i Vescovi che vi accompagnano oggi e che nelle loro diocesi appoggiano la vostra missione. In particolare saluto gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello e Carmen Hernández, insieme a Padre Mario Pezzi: anche a loro esprimo il mio apprezzamento e il mio incoraggiamento per quanto, attraverso il Cammino, stanno facendo a beneficio della Chiesa. Io dico sempre che il Cammino Neocatecumenale fa un grande bene nella Chiesa. Come ha detto Kiko, il nostro incontro odierno è un invio missionario, in obbedienza a quanto Cristo ci ha chiesto e abbiamo sentito nel Vangelo. «Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvato» (Mc 16,15-16). E sono particolarmente contento che questa vostra missione si svolga grazie a famiglie cristiane che, riunite in una comunità, hanno la missione di dare i segni della fede che attirano gli uomini alla bellezza del Vangelo, secondo le parole di Cristo: “Amatevi come io vi ho amato; da questo amore conosceranno che siete miei discepoli” (cfrGv 13,34), e “siate una cosa sola e il mondo crederà” (cfrGv 17,21). Queste comunità, chiamate dai Vescovi, sono formate da un presbitero e da quattro o cinque famiglie, con figli anche grandi, e costituiscono una “missioadgentes”, con un mandato per evangelizzare i non cristiani. I non cristiani che non hanno mai sentito parlare di Gesù Cristo, e i tanti non cristiani che hanno dimenticato chi era Gesù Cristo, chi è Gesù Cristo: non cristiani battezzati, ma ai quali la secolarizzazione, la mondanità e tante altre cose hanno fatto dimenticare la fede. Svegliate quella fede! Dunque, prima ancora che con la parola, è con la vostra testimonianza di vita che manifestate il cuore della rivelazione di Cristo: che Dio ama l’uomo fino a consegnarsi alla morte per lui e che è stato risuscitato dal Padre per darci la grazia di donare la nostra vita agli altri. Di questo grande messaggio il mondo di oggi ha estremo bisogno. Quanta solitudine, quanta sofferenza, quanta lontananza da Dio in tante periferie dell’Europa e dell’America e in tante città dell’Asia! Quanto bisogno ha l’uomo di oggi, in ogni latitudine, di sentire che Dio lo ama e che l’amore è possibile! Queste comunità cristiane, grazie a voi famiglie missionarie, hanno il compito essenziale di rendere visibile questo messaggio. E qual è il messaggio? “Cristo è risorto, Cristo vive! Cristo è vivo tra noi!”. Voi avete ricevuto la forza di lasciare tutto e di partire per terre lontane grazie a un cammino di iniziazione cristiana, vissuto in piccole comunità, dove avete riscoperto le immense ricchezze del vostro Battesimo. Questo è il Cammino Neocatecumenale, un vero dono della Provvidenza alla Chiesa dei nostri tempi, come hanno già affermato i miei Predecessori; soprattutto san Giovanni Paolo II quando vi ha detto: «Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica, valido per la società e per i tempi odierni» (Epist. Ogniqualvolta, 30 agosto 1990: AAS 82 [1990], 1515). Il Cammino poggia su quelle tre dimensioni della Chiesa che sono la Parola, la Liturgia e la Comunità. Perciò l’ascolto obbediente e costante della Parola di Dio; la celebrazione eucaristica in piccole comunità dopo i primi vespri della domenica, la celebrazione delle lodi in famiglia nel giorno di domenica con tutti i figli e la condivisione della propria fede con altri fratelli sono all’origine dei tanti doni che il Signore ha elargito a voi, così come le numerose vocazioni al presbiterato e alla vita consacrata. Vedere tutto questo è una consolazione, perché conferma che lo Spirito di Dio è vivo e operante nella sua Chiesa, anche oggi, e che risponde ai bisogni dell’uomo moderno. In diverse occasioni ho insistito sulla necessità che la Chiesa ha di passare da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria (cfrEsort. ap. Evangeliigaudium, 15). Quante volte, nella Chiesa, abbiamo Gesù dentro e non lo lasciamo uscire… Quante volte! Questa è la cosa più importante da fare se non vogliamo che le acque ristagnino nella Chiesa. Il Cammino da anni sta realizzando queste missioadgentes in mezzo ai non cristiani, per una implantatio Ecclesiae, una nuova presenza di Chiesa, là dove la Chiesa non esiste o non è più in grado di raggiungere le persone. «Quanta gioia ci date con la vostra presenza e con la vostra attività!» - vi ha detto il beato Papa Paolo VI nella prima udienza con voi (8 maggio 1974: Insegnamenti di Paolo VI, XII [1974], 407). Anch’io faccio mie queste parole e vi incoraggio ad andare avanti, affidandovi alla Santa Vergine Maria che ha ispirato il Cammino Neocatecumenale. Lei intercede per voi davanti al suo Figlio divino.
Carissimi, che il Signore vi accompagni. Andate, con la mia Benedizione! Apostolica.